È preoccupata per la proliferazione dei casi e per la mancanza di spiegazioni pubbliche da parte del Ministero dell’Interno.
L’Associazione Unificata delle Guardie Civili, AUGC, ha espresso la sua preoccupazione per il moltiplicarsi di casi penali in cui alti comandanti delle Guardie Civili sono indagati per presunta corruzione negli appalti pubblici, con possibili irregolarità nei lavori in più di una dozzina di sedi della Guardia Civile.
Per questo motivo, l’AUGC ha presentato al Ministero dell’Interno un “Piano d’urto contro la corruzione e per la rigenerazione democratica della Guardia Civil”.
Sebbene tra gli scopi statutari della Guardia Civil vi sia l’esercizio dell’azione popolare davanti ai tribunali di giustizia, soprattutto nei procedimenti legati alla corruzione, essa ha anche un dovere nei confronti del pubblico che le impedisce di rimanere impassibile.
Oltre al caso del Mediatore di Tenerife, l’AUGC è comparsa come pubblico ministero nell’inchiesta condotta dal tribunale numero 3 di Madrid, nel cosiddetto caso “Cuarteles”, riguardante la truffa e l’inflazione dei lavori in varie installazioni del Corpo, che, secondo quanto si sa, riguarda più di 13 Comandi della Guardia Civil, dove è “indagato” l’ex vicedirettore generale del personale della Guardia Civil, il tenente generale Vázquez Jarava, per presunti reati di corruzione e appropriazione indebita per i quali si sta indagando sulla sua gestione del Corpo e sui suoi beni.