Nelle Isole Canarie, c’è un sito per un parco eolico a 1.850 metri dalla costa di Lanzarote.
Il Consiglio dei Ministri ha approvato i Piani di Gestione dello Spazio Marittimo (POEM) delle cinque demarcazioni marittime, che mappano i milioni di metri quadrati della superficie marina spagnola e che contemplano la possibilità di installare parchi eolici fino a 5.000 chilometri quadrati di superficie marina spagnola. I parchi eolici offshore nelle Isole Canarie sono sempre più vicini a diventare realtà.
Durante la conferenza stampa che ha fatto seguito alla riunione dell’Esecutivo, la terza vicepresidente del Governo, Teresa Ribera, ha sottolineato che l’obiettivo di questi primi piani per il periodo 2022-2027 è quello di raggiungere uno sviluppo sostenibile degli usi del mare in modo da ottenere una coesistenza delle attività nelle cinque demarcazioni marine spagnole.
Nello specifico, i POEM individuano le Aree di Utilizzo Prioritario per le attività di interesse generale e le Aree ad Alto Potenziale dove si concentrano i settori marittimi e i possibili utilizzi futuri nelle cinque aree: Atlantico Settentrionale, Atlantico Meridionale, Stretto e Alboran, Levantino-Balearico e Isole Canarie.
Per il Governo si tratta di uno strumento strategico trasversale che consente un uso ottimale dello spazio marittimo, riducendo i conflitti e promuovendo la coesistenza e le sinergie, che viene realizzato per la prima volta nel nostro Paese.
Nello specifico, le Zone d’Uso Prioritario (ZUP) sviluppano usi di interesse generale come la tutela della biodiversità; i depositi di aggregati per la protezione delle coste valutati dal punto di vista ambientale; la tutela del patrimonio culturale subacqueo; la R+S+i; la Difesa Nazionale e la Sicurezza della Navigazione.
Oltre alle aree ad alto potenziale, i piani prestano particolare attenzione alle attività settoriali e a quelle di interesse generale che potrebbero essere sviluppate in futuro: conservazione della biodiversità; depositi di aggregati che potrebbero essere utilizzati per la protezione costiera; R+S+i; attività portuale; sviluppo dell’energia eolica offshore e dell’acquacoltura.
Ribera ha paragonato questa cartografia marina ai piani di sviluppo urbano per la terraferma, nella misura in cui valutano e organizzano i diversi usi e le aree in cui è possibile sviluppare attività, introducendo allo stesso tempo limitazioni laddove vi è un interesse prioritario, come le aree con figure di protezione ambientale, o nelle aree di servitù o nelle aree legate al trasporto marittimo o legate alla sicurezza e alla difesa nazionale.
Il ministro ha sottolineato che alla sua elaborazione, durata quattro anni, hanno partecipato tutte le istituzioni pubbliche e private, gli enti scientifici e di ricerca come il CEDEX e lo IEO, nonché le amministrazioni locali interessate alla gestione di queste aree marittime.
In ogni caso, trattandosi dei primi MEOP, ha aggiunto che durante questo primo ciclo sarà possibile trarre insegnamenti per migliorare o aggiornare i piani successivi nella loro prossima revisione, dato che quelli approvati martedì saranno in vigore fino al 31 dicembre 2027.
Nello specifico, i piani incorporano un’organizzazione degli usi prioritari delle aree ad alto potenziale per le diverse attività che si stanno sviluppando o che potrebbero volersi sviluppare nei prossimi anni, cercando dove possono esserci sinergie o criteri di priorità.
Secondo il vicepresidente, uno degli aspetti “più innovativi” di questa mappatura delle zone di attività marina è che identifica dove, ad esempio, è possibile effettuare l’estrazione di aggregati da utilizzare in attività come il ripristino delle spiagge; o che alcune aree sono destinate ad attività di innovazione R+S+i che spiegano il “peso significativo” che la Spagna ha in termini di brevetti eolici offshore, come quelli sviluppati in zone sperimentali nelle Isole Canarie o nei Paesi Baschi, o nel campo dell’acquacoltura.
Ribera ha sottolineato che le mappe riuniscono la combinazione di questi criteri nelle cinque delimitazioni marine e stabiliscono dove vengono introdotti divieti o dove vengono consentiti usi che “possono essere l’aspirazione di altri gruppi”.
In ogni caso, le limitazioni riguardano in particolare le aree dei corridoi per i cetacei, la difesa nazionale e la sicurezza marittima, aree in cui gli altri usi sono “molto limitati”, dato che i POEM devono garantire la protezione degli ecosistemi, degli habitat e delle specie sensibili e vulnerabili, comprese quelle protette da normative regionali, nazionali o sovranazionali.
La pianificazione dello spazio marittimo spagnolo risponde alla conformità con la Direttiva 2014/89/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 luglio 2014, che istituisce un quadro per la pianificazione dello spazio marittimo.
In Spagna, questa direttiva è stata incorporata nel nostro ordinamento giuridico come sviluppo normativo della Legge 41/2010, del 29 dicembre, sulla protezione dell’ambiente marino (Regio Decreto 363/2017, dell’8 aprile, che istituisce un quadro per la pianificazione dello spazio marittimo).