Sono stati avvistati ieri dall’aereo ong Seabird. Arriveranno solo nel pomeriggio i 400 soccorsi al largo della Sicilia, alle 13 a Catania gli altri 700. Allarme di Save the children per le condizioni dei minori nell’hotspost di Lampedusa. Le ong: “Lo stato di emergenza non limiti il soccorso in mare”
Forse finirà alle 13 la lentissima traversata di oltre settecento naufraghi partiti giorni fa da Tobrouk e che per più di ventiquattro ore sono stati scortati da nave Peluso verso Catania. Ma nel Mediterraneo centrale, fra le Sar maltesi e italiane, al largo della Sicilia, ci sono altri due pescherecci con a bordo approssimativamente quattrocento persone ciascuno. Entrambi sono stati avvistati da Seabird, l’aereo ong di Seawatch.
“Abbiamo lanciato un mayday relay e monitorato la scena insieme a un aereo dell’Areonautica Militare italiana – fanno sapere da SeaWatch – Serve subito un’operazione di soccorso”. A una delle imbarcazioni si sarebbe avvicinato un mercantile nelle scorse ore per monitorare la situazione, poco dopo un altro gli avrebbe dato il cambio e starebbe continuando a seguire il barcone a distanza di circa un miglio.
Stracarichi, vetusti, spesso affidati a persone che neanche hanno mai condotto imbarcazioni di questo genere, pescherecci di questo genere sono stati più volte definiti dall’Oim come “inadatti alla navigazione”, dunque da considerare “caso Sar”, cioè imbarcazioni da soccorrere. Ma al momento non si ha notizia di interventi in corso, sebbene le condizioni del mare non appaiano favorevoli.