Coraggioso, creativo e tenace”. Lo descrive così il direttore dell’agenzia. Solo 10 giorni fa si era trovato sotto a una pioggia di razzi: “Una delle peggiori esperienze vissute da quando sono in Ucraina”, aveva scritto sui social.
Il cronista e reporter d’immagini dell’agenzia France Presse, Arman Soldin, è stato ucciso mentre si trovava sul fronte nell’est del Paese. Nato a Sarajevo, ma di nazionalità francese, Soldin ha iniziato a lavorare nel 2015 negli uffici di Afp a Roma, poi si è trasferito a Londra. E’ stato scelto nel team in partenza per l’Ucraina sin dall’inizio del conflitto, il 24 febbraio 2022. Da settembre, si era stabilito in Ucraina ed era coordinatore del team televisivo, spostandosi in continuazione tra Est e Sud del Paese.
Il reporter di 32 anni è morto in un attacco sferrato con razzi Grad, hanno raccontato i colleghi della stessa France Presse che erano con lui, tutti illesi. Il bombardamento è avvenuto verso le 16.30 ora locale (le 15.30 in Italia) nei dintorni di Chasiv Yar, località vicino a Bakhmut, quotidianamente presa di mire dalle forze russe. I giornalisti dell’Afp, che vanno regolarmente nella zona epicentro dei combattimenti, si trovavano insieme ai militari ucraini quando si sono trovati nell’inferno di fuoco.