Ieri ricorreva il settimo anniversario di una tragedia che ha scosso l’isola di Tenerife e l’intero Paese e che ha occupato le prime pagine dei principali media nazionali.
Le lancette dell’orologio segnavano le 09.31 del 14 aprile 2016 quando l’edificio Julián José, un blocco residenziale di cinque piani situato nel centro di Los Cristianos, nel comune di Arona, è improvvisamente crollato.
Il crollo dell’edificio in Calle Amalia Alayón ha causato sette vittime – nelle prime ore si temeva che il numero delle vittime fosse ancora più alto, dato che 28 persone avevano dormito la notte precedente nelle 24 abitazioni – e ha costretto allo sgombero di altre novanta persone dalle proprietà adiacenti.
Più di 250 militari hanno partecipato all’operazione di salvataggio, tra cui una compagnia dell’Unità militare di emergenza (UME).
La ricerca delle vittime è durata diversi giorni.
I cinque piani sono crollati come un castello di carte e l’edificio si è ridotto a un’enorme montagna di macerie, seppellendo le vite di Mariflor González, 71 anni, Antonio Jesús García (55), Noemi Ruiz (29), Hanan Mrabet (41), Graziella Fagnoli (77), Alessandro Locatelli (41) e Markku Tappinen (72).
Il caso penale è stato chiuso dal tribunale numero 3 di Arona nel luglio 2018.
Il giudice istruttore e la relazione della Procura provinciale attribuirono il crollo a una serie di cause.
Il provvedimento è stato impugnato dal Comune di Arona davanti al Tribunale provinciale, che ha respinto le accuse del Comune e confermato l’archiviazione nel settembre 2021.
Lo scorso gennaio, il Tribunale di primo grado numero 4 di Arona ha ammesso una causa civile presentata da cinque persone colpite.
Quattro di loro reclamano per la morte di un familiare stretto.
Due erano proprietari di casa.
Il sindaco di Arona, José Julián Mena, ha presieduto ieri la cerimonia per il settimo anniversario della tragedia, alla quale hanno partecipato anche diversi membri dell’amministrazione comunale, oltre alla presidente dell’associazione dei residenti, Ánima Marrero, ai parenti delle persone decedute e ai rappresentanti del personale di emergenza che ha partecipato ai soccorsi.
I partecipanti hanno osservato un minuto di silenzio e hanno deposto un mazzo di fiori e diverse candele sul muro che circonda il sito dell’edificio distrutto.
In seguito, il cantautore Ramón Domínguez ha eseguito una canzone in memoria delle vittime della tragedia.