Il Ministero della Salute ha aggiornato i livelli di allerta sanitaria questo giovedì a seguito del rapporto epidemiologico della Direzione Generale della Sanità Pubblica, realizzato secondo i criteri della Strategia di Sorveglianza e Controllo COVID-19 dopo la fase acuta della pandemia, sulla base degli indicatori di utilizzo dei servizi sanitari.
Secondo questo rapporto, tutte le isole rimangono a livello 1 o a basso rischio sanitario per la COVID-19.
Gli indicatori di utilizzo dei servizi sanitari, riferiti all’occupazione dei letti, sono fondamentalmente quelli che segnano la gravità causata dalla COVID-19 e quelli che vengono presi in considerazione per determinare il livello di rischio sanitario. Vengono quindi stabiliti cinque livelli di allerta (da 0 a 4) per valutare se la situazione è di circolazione controllata, che sarebbe il più basso, o di rischio basso, medio, alto o molto alto.
Indicatori di cura
Nella Comunità Autonoma nel suo complesso, la media giornaliera dei letti ospedalieri convenzionali occupati da pazienti COVID-19 è del 2,12%. Il livello di rischio in percentuale di occupazione convenzionale dei letti è a basso rischio o a circolazione controllata.
Andamento dell’occupazione dei letti di terapia intensiva
Il numero di letti di terapia intensiva occupati rimane in circolazione controllata in tutte le isole, con un tasso di occupazione settimanale medio del 2,8%, con tutte le isole che rimangono in circolazione controllata per questo indicatore.
Il tasso di occupazione dei letti di terapia intensiva per 100.000 abitanti è in media di 0,55 letti di terapia intensiva occupati per 100.000 abitanti, con tutte le isole che rimangono in circolazione controllata.
Incidenza negli ultrasessantenni
Nella Comunità Autonoma nel suo complesso, il tasso di incidenza cumulativo a sette giorni per gli ultrasessantenni è di 73,1 casi per 100.000 abitanti. In questo parametro, tutte le isole sono a circolazione controllata.