Si è accorto che il suo compagno era morto quando l’aereo è atterrato e che era ancora appoggiato con la testa sollevata
Un istruttore di volo è morto a metà volo dopo aver subito un arresto cardiaco, ma il pilota non si è reso conto delle sue condizioni finché non è atterrato con l’aereo leggero e ha visto che l’istruttore non si muoveva. L’Air Accident Investigation Branch (AAIB) del Regno Unito ha confermato che il pilota stava portando un velivolo leggero da quattro persone dall’aeroporto di Blackpool a un altro campo di volo e aveva richiesto la compagnia dell’istruttore per motivi di sicurezza in condizioni di vento.
Prima del decollo, il pilota e l’istruttore hanno parlato del volo, ma una volta in volo l’istruttore non ha parlato e il pilota ha pensato che stesse riposando quando ha notato che la sua testa era all’indietro. Tuttavia, quando l’istruttore ha appoggiato la testa sulla spalla del pilota, quest’ultimo ha pensato che stesse scherzando e non ha pensato a nulla. Hanno continuato il volo come previsto.
Una volta atterrati, il pilota notò che l’istruttore non si muoveva e la sua testa era ancora appoggiata. Il pilota ha quindi chiamato i vigili del fuoco ed è arrivata un’ambulanza aerea. Hanno cercato di rianimare l’istruttore, ma non hanno potuto fare nulla. L’indagine ha concluso che l’istruttore è morto per un’insufficienza cardiaca acuta e, sebbene fosse entro i limiti regolamentari, aveva una storia medica di ipertensione ed era in cura dal 2002.
Il rapporto dell’AAIB ha rilevato che, sebbene il pilota fosse qualificato e fosse riuscito ad atterrare in sicurezza, l’esito sarebbe potuto essere molto diverso su un altro tipo di volo. L’agenzia ha chiarito che non esistono test o valutazioni in grado di rilevare in modo affidabile al 100% i problemi cardiaci e che è necessario trovare un equilibrio tra la riduzione al minimo del rischio per la sicurezza del volo e la fornitura di una valutazione medica equa e ragionevole degli individui.
In sintesi, l’istruttore di volo è morto a metà volo dopo aver subito un arresto cardiaco e il pilota si è accorto delle sue condizioni solo quando è atterrato. L’indagine ha confermato che l’istruttore è morto per un’insufficienza cardiaca acuta e che, sebbene il pilota fosse qualificato, l’esito avrebbe potuto essere diverso su un altro tipo di volo. È necessario trovare un equilibrio tra la minimizzazione del rischio per la sicurezza del volo e una valutazione medica equa e ragionevole delle persone.