Duro scambio tra Medvedev e Podolyak. Zelensky ammette le difficoltà nelle città del Donbass. Unico raggio di luce, ieri, un nuovo scambio di prigionieri
KIEV – Tra polemiche, allarmi aerei e minacce, il sorriso dei prigionieri tornati a casa ieri è un piccolo segno di umanità prima della tempesta, il nuovo attacco russo in grande stile atteso nelle prossime settimane. Mosca ha restituito 116 persone catturate al fronte, tra cui i difensori di Mariupol, i partigiani di Kherson e i soldati che presidiano la martoriata Bakhmut: due ufficiali e 114 tra soldati semplici e sottufficiali.