Prospettive fosche per il mercato immobiliare delle Isole Canarie, sia che si parli di affitti che di immobili ipotecati.
La comunità autonoma ha chiuso il 2022 con il prezzo di affitto più caro della sua storia, raggiungendo gli 11,26 euro al metro quadro, mentre nel caso della provincia di Santa Cruz de Tenerife, anch’essa ai massimi storici, si attesta a 10,80 euro, secondo i dati del portale Fotocasa.
Sulle isole, la situazione è chiaramente influenzata anche dall’arrivo di stranieri in cerca di un soggiorno prolungato, nonché di nomadi digitali, che agiscono come fattore di distorsione dei prezzi di mercato.
Una situazione che potrebbe continuare nei prossimi mesi, come ha confermato ieri a La Mañana de COPE Tenerife il presidente dell’Associazione Professionale degli Esperti Immobiliari e segretario del consiglio di amministrazione di FEPECO, Isidro Martín.
Le ragioni sono varie, ma secondo l’esperto è chiaro che “l’Euribor è aumentato così tanto che gli acquirenti che volevano comprare non potranno farlo, e quindi questo cliente si sposterà in affitto, quindi più alta è la domanda, più il prezzo continuerà a salire perché non c’è abbastanza offerta sul mercato”.
Tuttavia, le due situazioni, l’aumento dei prezzi degli affitti e l’incremento dei mutui a tasso variabile dovuto all’aumento dell’Euribor, sono strettamente correlate: “La realtà è che non ci sono nuove costruzioni, tutto è venduto fuori piano, e quando questi acquirenti andranno in banca, scopriranno che la banca non concederà loro un finanziamento, perché un anno fa i parametri erano in un modo e ora sono in un altro a causa dell’aumento dei tassi di interesse”.