Il costo è aumentato del 40% in cinque anni nella città meridionale, che negli ultimi anni ha registrato la più alta crescita demografica delle Isole Canarie.
Molti residenti sono costretti a occupare case non finite e a vivere con estranei per sopravvivere.
Di Toni Ferrera Maira è venezuelana, ha 40 anni e vive a Granadilla de Abona dal 2020.
Lo fa da abusiva in un appartamento senza finestre e con una sola porta, quella che dà sull’esterno, che si allaga ogni volta che piove e dove il pavimento è di pietra.
Non c’è quasi luce solare.
Il soffitto è pieno di umidità.
I muri che separano le stanze sono stati costruiti da lei e da altri parenti, il posto, cioè, è stato abbandonato prima che qualcuno arrivasse.
Ora la banca ha acquistato la proprietà e ha dato a Maira due anni di tempo per trovare un’altra casa.
E nel suo tentativo di trovare una nuova casa, è rimasta delusa.
“Non accettano bambini, non accettano animali…
Tutto è troppo costoso.
E ti obbligano ad avere almeno due buste paga, oltre a pagare un deposito di tre mesi.
I più economici che ho trovato sono appartamenti da 600 euro e una o due stanze.
Io sono un aiuto cuoco e guadagno 1.200 euro, non posso spendere metà del mio stipendio solo per l’affitto”, si lamenta Maira.
I prezzi a Granadilla sono alti, ma lo sono molto più di prima.
Tra il 2015 e il 2020, il valore per metro quadro delle abitazioni in affitto in questa città è aumentato del 39,6%, secondo l’Indice dei prezzi degli affitti pubblicato ogni anno dal Ministero dei Trasporti, della Mobilità e dell’Agenda urbana.
Nessun’altra città in Spagna ha registrato un tale aumento.
In attesa della famosa legge sugli alloggi, annunciata più di un anno fa, ma non ancora approvata dal Parlamento spagnolo, non c’è modo di regolare un mercato che continua ad allontanare la popolazione locale e costringe molte persone a sopravvivere ai margini di una grave povertà.
Il reddito medio di Granadilla è di 14.300 euro all’anno, uno dei più bassi delle isole.
Il caso di Maira è solo uno di una lista infinita.